La scelta ponderata

Il 12 dicembre del 1980 Apple debuttò alla Borsa di New York con un valore inferiore a 2 miliardi di dollari USA: oggi ha una capitalizzazione di circa 3.300 miliardi, che talvolta è soggetta a brusche oscillazioni, proprio come accaduto dall’inizio di quest’anno. Infatti a marzo era in diminuzione di circa il 15% dal primo gennaio, mentre in questi giorni è positiva di quasi 20% dalla medesima data. La sofferenza del primo periodo è stata originata dalle notizie relative al crollo delle vendite di iPhone in Cina, fra i suoi mercati più rilevanti, invece l’esuberanza dei mesi successivi è stata favorita principalmente dalle novità svelate recentemente da Tim Cook, il suo amministratore delegato:

  1. gli smartphone saranno integrati con il servizio ChatGTP;
  2. verrà data la possibilità di scegliere anche altre forme di intelligenza artificiale come Gemini di Google e Grok di Elon Musk;
  3. le suddette migliorie saranno disponibili solo per i nuovi iPhone, quindi le vendite cresceranno certamente.

Nei mesi scorsi gli organi di comunicazione si sono occupati di Apple in riferimento a Warren Buffet, che ricordo essere uno fra i più grandi investitori di sempre e fra gli uomini più ricchi del Pianeta. Tramite la sua società finanziaria Berkshire Hataway gestisce un patrimonio di circa 580 miliardi di usd, dei quali 200 “liquidi” e 380 investiti principalmente su poche azioni, fra le quali Apple. Nei mesi scorsi, nel periodo di sofferenza della quotazione della stessa, ne ha liquidate per un controvalore di 20 miliardi di usd, riducendone quindi il peso dal 45 al 40% del portafoglio investimenti: gli analisti hanno calcolato che la fretta di vendere è “costata” circa 5 miliardi di minori incassi. È facile dirlo, dopo! Io ritengo che l’operazione di Buffet sia stata ottimale, perché volta a ridurre la concentrazione in un unico titolo, che ritengo ancor oggi troppo alta. 
La regola più preziosa da seguire per gli investimenti di qualsiasi natura è infatti la diversificazione. Quindi per la gestione ottimale del patrimonio finanziario consiglio sempre l’investimento in risparmio gestito, ossia strumenti collettivi di risparmio gestiti da riconosciuti big del settore.