
16 Lug Dalle stelle alle stalle
La fine del sodalizio fra Trump e Musk rischia di creare enormi danni a Tesla, azienda americana produttrice di veicoli elettrici. Nonostante l’imprenditore di origini sudafricane abbia finanziato e supportato l’ultima campagna elettorale del Tycoon, contribuendo alla sua vittoria, è stato ripagato recentemente con il Big Beautiful Bill, la nuova proposta di legge fiscale. Questa infatti prevede anche:
- tagli decisi degli incentivi per le auto elettriche,
- l’eliminazione o la riduzione delle multe a chi non rispetta le norme per la tutela dell’ambiente. Ciò ha azzerato il valore dei crediti per le emissioni CO2 che Tesla vendeva, realizzando lauti guadagni.
La nota casa automobilistica di Austin (Texas) sta attraversando un momento davvero delicato anche a causa della spietata concorrenza cinese, tanto che il fatturato e gli utili sono in caduta libera. La feroce politica dei prezzi praticata dai big del paese del dragone potrebbe essere la causa di possibili fallimenti di piccoli costruttori nazionali, ma anche del deragliamento dell’intero settore a livello mondiale. Insomma, quanto accaduto pochi anni fa nell’immobiliare (leggasi Evergrande) potrebbe accadere ora nell’automotive. Il maggior imputato è BYD, che recentemente ha tagliato i listini fino al 35%: ne è un esempio, la Seagull (considerata l’elettrica più economica al mondo), il cui prezzo è stato ribassato da 9.300 a 6.800 euro per la versione base (ovviamente in patria).
Le difficoltà del settore si stanno riverberando anche sui fornitori, come testimonia il recente crack di Northvolt. Il grande produttore di batterie elettriche è nato nel 2016 in Europa (Svezia) come risposta alla necessità di superare la dipendenza americana ed asiatica. Forte di contratti plurimiliardari con Volkswagen e BMW, tre anni fa aveva ipotizzato anche la quotazione in Borsa con una valutazione di oltre 20 miliardi: recentemente è fallita lasciando circa 7,5 miliardi di debiti.
In pochi anni il settore auto ha cambiato pelle più volte, infatti la guerra ai motori termici si è trasformata in quella agli elettrici, e l’incertezza sul settore auto si è ovviamente propagata anche in quello finanziario.
Anche la Curiosità di oggi mi aiuta a ricordare che i momenti di incertezza sono però solo temporanei, e che nel lungo periodo vengono “assorbiti”.