
26 Mar Allarme frodi
Nel mese di febbraio la quotazione del bitcoin è calata del 15%: una discesa comunque contenuta se paragonata a quella di altre cripto valute come per esempio Ethereum (la seconda al mondo per capitalizzazione) e Solana, crollate rispettivamente del -40% e del -35%.
Fra le principali cause, gli operatori del settore ne hanno evidenziata principalmente una: il 21 febbraio scorso è stato messo a segno il più grande furto della storia del comparto, ai danni della piattaforma Bybit, basata a Dubai. Il bottino è di 400.000 Eth (Ethereum), corrispondenti a circa 1,5 miliardi di dollari USA! Il recupero non è affatto scontato: mentre le autorità sono impegnate a rincorrere i ladri (un team di hacker nordcoreani) in un inseguimento “virtuale” destinato a durare parecchi mesi, questi stanno ovviamente cercando di far perdere le loro tracce. Comunque vada, l’umore degli investitori è decisamente sottotono.
Il mondo delle criptovalute è in sofferenza anche a causa dell’aumento delle frodi sulle cosiddette memecoin, “valute virtuali particolari” che spesso vivono per qualche giorno, lasciando gli investitori (o meglio gli scommettitori) col cerino in mano. Di memecoin ne vengono create a migliaia quotidianamente, il loro censimento è praticamente impossibile così come il controllo da parte delle autorità.
Il mercato delle frodi non conosce confini, tanto che è molto vivo anche nel settore dell’oro, come si può dedurre per esempio dalle tre vicende seguenti, reperite recentemente dai mass media.
Gli investitori della Swiss Gold Treuhand credevano di acquistare lingotti prodotti con oro proveniente da miniere africane ma lavorato in Svizzera, sottoscrivendo contratti che prevedevano un rendimento pari alla rivalutazione del metallo prezioso, una ulteriore cedola del 5% e “un riparo sicuro” da rischi geopolitici! Risultato: 800 risparmiatori tedeschi, austriaci e italiani, danneggiati per complessivi 85 milioni di euro.
Stessa sorte è capitata agli investitori coinvolti nella truffa perpetrata da Swiss Bullion Company ag, che reclamizzava la vendita di lingotti prodotti con oro estratto e lavorato in Africa: fra i frodati per complessivi 170 milioni di euro c’erano anche 7 fondi d’investimento basati ai Caraibi.
Dal 2019 la Global Group Consulting proponeva investimenti nel metallo giallo garantendo rendimenti mensili di circa il 4% (quindi il 48% annuo!) ai suoi 5.000 clienti! Secondo uno specifico contratto di deposito farlocco questi acquistavano i lingotti e li lasciavano in custodia alla società, che li utilizzava a garanzia di finanziamenti ad aziende farmaceutiche. La Guardia di Finanza ha stimato che il denaro sottratto ammonti complessivamente a 90 milioni di euro.
A conclusione della mia Curiosità odierna, esorto ancora una volta a diffidare delle “offerte troppo speciali” e di affidarsi a operatori qualificati e riconosciuti dal mercato per una gestione seria e professionale dei propri risparmi.