
12 Mar Migliorare si può!
Come ho già riferito in precedenti occasioni, il 2024 è stato un anno eccezionale per i mercati azionari, ma secondo i dati diramati da Assogestioni, l’associazione italiana delle Società di Gestione del Risparmio, nel primo semestre gli investitori italiani hanno ridotto l’esposizione a strumenti d’investimento azionari/bilanciati/flessibili incrementando contestualmente quella agli obbligazionari.
Oltre a segnalare questa sintetica ma interessante analisi, di seguito condivido con voi alcuni numeri reperiti da un rapporto dedicato alla ricchezza delle famiglie italiane, stilato da uno dei big mondiali della gestione di patrimoni.
Dal 2010 al 2023 la ricchezza nominale è cresciuta del 10,40%, da 9.600 miliardi a 10.600 miliardi di euro, ma quella reale (riveniente dalla differenza fra la nominale e l’inflazione) è diminuita del 16%. In realtà, anche la prima è diminuita (-4%), se considerata in dollari USA.
È però amareggiante notare che l’impoverimento registrato a casa nostra non è situazione diffusa, tutt’altro: infatti la ricchezza nominale in USA, Canada, Regno Unito e Germania è salita rispettivamente del 120, 65, 57 e 51%!
Una prima e intuitiva causa di ciò è riconducibile alla crescita economica, da noi sicuramente inferiore rispetto ai paesi oggetto di confronto, nel periodo considerato.
Altre tre cause sono deducibili analizzando la composizione e la gestione della ricchezza nazionale, in rapporto agli USA:
- gli immobili, che non hanno contribuito alla creazione di valore, pesano troppo da noi (60%) più che da loro (34%);
- la ricchezza gestita per il tramite di consulenti finanziari qui è del 17%, in USA quasi del 50%;
- l’azionario pesa solo per il 12% a casa nostra, mentre di là dell’Atlantico arriva a 43%.
Relativamente al:
- punto due, aggiungo che il ricorso al servizio del consulente finanziario è necessario sempre di più se consideriamo anche i dati sull’alfabetizzazione finanziaria: la percentuale di popolazione in grado di autogestirsi è in decremento! È una situazione logica poiché la complessità della finanza aumenta quotidianamente e necessita di continua specifica formazione.
- punto tre, segnalo anche che dalla nascita dei BOT nel 1970, l’unica classe d’investimento in grado di tenere testa all’inflazione nell’arco di ogni singolo decennio è stato proprio l’azionario!
Concludo la Curiosità odierna ricordando ancora una volta la citazione del Prof. Ruggero Bertelli, dell’Università di Siena: “I mercati finanziari oscillano, tentennano, traballano mentre salgono nel tempo”.