Sicurezza

Nel 2024 l’indice Eurostoxx 600, rappresentativo delle altrettante società europee a più alto valore, è salito solamente del 6%, ben poco rispetto allo statunitense S&P500, autore di un sontuoso +25%.
Analizzando nel dettaglio tale mesto risultato, è curioso notare come le aziende appartenenti al settore della difesa si siano particolarmente distinte, tanto che l’indice che le rappresenta è stato il più brillante nel nostro continente, con una crescita del 33%. Parte del merito va riconosciuto ai nostri due cavalli di razza Leonardo e Fincantieri: 73% e 60% sono stati rispettivamente i loro rendimenti. E il 2025 è iniziato allo stesso modo infatti hanno finora registrato una crescita ulteriore fra il 40 e il 50%! 
Questi risultati eccellenti sono purtroppo frutto della situazione geopolitica mondiale, deterioratasi principalmente con i conflitti russo-ucraino e Israelo-palestinese: secondo la Commissione Europea nel prossimo decennio saranno necessari investimenti negli armamenti per almeno circa 500 miliardi di euro annui, corrispondenti a circa il 3% del PIL comunitario. Gli USA insistono per il 5%, perché negli anni molti paesi membri hanno contribuito con una spesa inferiore al 2% del PIL, dunque in contrasto con quanto stabilito dagli accordi NATO, e dovranno quanto prima “sistemare la loro posizione”. 
Dall’altra parte dell’Atlantico, la vittoria elettorale di Trump ha messo le ali ad un settore sempre attinente al tema della sicurezza, quello delle prigioni. Ciò perché il neo presidente ha dichiarato di voler adottare una politica ferma sull’immigrazione clandestina e ha promesso di lavorare a beneficio dell’incolumità sociale. Le società operanti per esempio nella produzione di strutture per la detenzione, di centri di trattamento e reinserimento comunitario, e nei servizi di sorveglianza, hanno raddoppiato il loro valore di mercato negli ultimi due mesi del 2024, per poi scendere però da inizio 2025. Fra le ragioni (meglio, i pretesti) addotte dagli esperti della finanza per la recente caduta delle quotazioni, va citata sicuramente la “presa di profitto”: in sostanza, gli investitori che vi hanno scommesso dapprincipio hanno venduto realizzando guadagni stellari!
Indovinare o prevedere le tendenze di Borsa è difficilissimo se non impossibile, tuttalpiù è un compito dei gestori di patrimonio. Il mio lavoro di consulente finanziario non prevede di inseguire le mode passeggere, ma la programmazione e la pianificazione finanziaria, necessarie a tutelare e far crescere i patrimoni delle persone, garantendo loro la giusta tranquillità.