
26 Feb Ancora Pet Economy
Soprattutto per chi come me ha un cane o un altro animale domestico, il marchio Arcaplanet è certamente noto: questa è infatti la più grande catena italiana di pet store, che riesce a soddisfare ogni tipo di richiesta, anche dei pets più esigenti! I numeri rivelano un successo in costante ascesa: il 2024 si è concluso con i record di fatturato (700 milioni di euro, al quale hanno contribuito i 3.000 dipendenti), di nuovi negozi aperti e di numero di clienti fidelizzati (oltre 2,5 milioni). Il 2025 è iniziato allo stesso modo, con 12 nuove inaugurazioni.
Per i prossimi anni l’amministratore delegato promette una forte crescita, il cui ambizioso programma è basato anche sull’offerta di un’esperienza immersiva e accogliente, di programmi dai nomi evocativi quali “Diete Leggere” e “Storie di cuccioli”, e di servizi come la lavanderia e il lavaggio self service. Inoltre, da qualche tempo la società sta concentrando cospicui investimenti anche sulle cliniche veterinarie: ne possiede alcune nella sola Lombardia ma sono previste aperture anche in altre regioni.
La strada della crescita sembra dunque segnata: ne sono certi anche gli investitori di Cinven, fondo di private equity detentore del 100% del capitale sociale di Arcaplanet, tramite il gruppo tedesco Fressnapf.
Lo sviluppo della prima catena italiana di pet store riflette quello del settore, che poggia sul forte aumento della popolazione di animali di affezione, il cui numero ha superato ormai quello degli umani, nel nostro Paese: 65 milioni contro 59! Di questi, 20 sono cani e gatti, seguiti da conigli, uccelli, pesci, rettili e poco altro: per loro si spendono oltre 3 miliardi di euro l’anno solo per il cibo. Negli ultimi anni poi, anche la tecnologia si è fatta largo in questo ambito: GPS, giochi interattivi e dispenser automatici di acqua e cibo sono i prodotti più acquistati.
La pet economy non ha conquistato solo l’Italia ma il Mondo intero: “pesa” globalmente per circa 250 miliardi di dollari USA e le proiezioni sono per il raddoppio in dieci anni. È dunque un trend destinato a proseguire a lungo e regalare soddisfazione ai propri investitori, grandi o piccoli che siano. Infatti non è necessario disporre di grandi capitali da allocarvi, dato che nel mercato sono disponibili strumenti finanziari dedicati, accessibili anche ai piccoli risparmiatori. Già nel 2019 avevo affrontato l’argomento con una mia Curiosità, accennando al primo specifico fondo d’investimento, nato proprio in quell’anno. Anche oggi come allora sono a disposizione per un confronto sul tema.