
12 Feb L’evoluzione
Dieci giorni fa circa il Nasdaq, l’indice della Borsa di New York relativo per lo più ai titoli tecnologici, ha subito uno scossone del 3% in seguito al lancio di un nuovo prodotto cinese di intelligenza artificiale, migliorativo rispetto a quelli disponibili attualmente. Le quotazioni delle aziende del settore hanno sofferto molto, basti pensare al crollo di quasi il 20% del produttore di microchip Nvidia.
Ritorno ad un tema già affrontato precedentemente: cos’è l’intelligenza artificiale?
È l’abilità di una macchina di pensare e agire come l’essere umano, e quindi per esempio di ragionare, apprendere, creare e risolvere problemi.
Quando è nata?
Negli anni ’50 un gruppo di scienziati organizzò una conferenza dedicata proprio all’intelligenza artificiale, durante la quale dimostrarono che una macchina (computer) riesce ad immagazzinare moltissimi dati e ad utilizzarli per la risoluzione di problemi anche complessi.
Cos’è l’IA generativa?
È quella in grado di generare o creare testi, musica, immagini e altro ancora, NUOVI, non limitandosi quindi a proporre copie elaborate prima.
Quali paesi hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’IA?
Finora gli USA hanno dominato, ma negli ultimi tempi sono incalzati dalla Cina, che vi sta investendo molto. I loro rappresentanti più brillanti sono rispettivamente il quarantenne Sam Altman co-fondatore di OpenAI e il suo coetaneo Liang Wenfeng, fondatore di DeepSeek. Quest’ultimo, figlio di un maestro elementare, laureato in intelligenza artificiale, in pochi anni è diventato un’istituzione nazionale, e nell’ultimo mese la sua fama si è espansa notevolmente anche oltre i confini nazionali. Infatti ha lanciato nel mercato “R1”, un prodotto di Intelligenza Artificiale migliorativo rispetto a ChatGTP di OpenAI: è più potente e gratuito!
Dal settore tecnologico talvolta nascono società che in tempi rapidissimi riscuotono clamorosi successi, cavalcando mode, tendenze o momenti particolari. Le loro quotazioni ovviamente esplodono arricchendo chi vi ha investito in azioni da principio (vere e proprie mosche bianche!). Nei miei oltre trent’anni di carriera nel settore finanziario, ho assistito molto più spesso alle delusioni di chi è arrivato a “scommettere” tardivamente, rimanendo poi col “cerino in mano”. Per esempio, le azioni di ZOOM Communication, società che ci ha regalato la possibilità di mantenere la socialità anche durante il periodo del lockdown in piena emergenza Covid, grazie alla sua piattaforma per video comunicazioni/conferenze, sono crollate dell’85% in circa un anno e mezzo, da ottobre 2020 a febbraio 2022: da allora la quotazione è rimasta pressocché stabile. Nel medesimo periodo l’indice Nasdaq (che rappresenta qualche migliaio di titoli) è quasi raddoppiato!
Evitiamo dunque di seguire le mode investendo in singoli titoli, ed allochiamo i nostri capitali diversificando bene, soprattutto per il tramite di primarie società di gestione del risparmio.