
05 Feb Opportunità
Circa un mese fa è deceduta Tomiko Itooka, la persona più anziana al mondo: il prossimo 23 maggio avrebbe compiuto 117 anni! Il Giappone perde questo particolare primato, poiché il testimone è passato ad una religiosa brasiliana coetanea di Tomiko, ma mantiene quello di Paese più longevo, precedendo in classifica la Svizzera e il Liechtenstein.
I dati diramati dalla Banca Mondiale rivelano che anche l’Italia si difende bene, essendo nella top ten, e le prospettive future sono davvero ottime, basti pensare che gli ultracentenari sono cresciuti del 30% nell’ultimo decennio: i 17.000 circa del 2014 sono diventati 22.500 lo scorso anno.
Ad un record positivo fa da contraltare uno negativo, poiché da noi le nascite sono in costante preoccupante diminuzione: l’età media delle donne al primo figlio è sempre più alta, e il numero medio di figli per donna e sempre più basso!
Nell’ultimo ventennio i vari governi che si sono succeduti hanno cercato vanamente di intervenire con vari strumenti come per esempio bonus per chi assume lavoratrici madri, aiuti per i giovani che acquistano la prima casa, detrazioni fiscali, assegno unico, bonus bebè e congedi parentali, contribuendo probabilmente a rallentare ma non a fermare la discesa.
Insomma, si vive più a lungo e le nascite diminuiscono: è un tema comune a tutti i paesi sviluppati, i cui conti pubblici sono appesantiti da spesa previdenziale e sanitaria in costante aumento. A lanciare l’allarme si aggiunge anche il Centro Studi di Confindustria, che segnala come la denatalità impatti sulla carenza di lavoratori e dunque sul PIL.
Il mondo produttivo si è flessibilmente adattato a tale nuova situazione, almeno relativamente al tema della longevità: infatti sta assumendo un’importanza sempre maggiore la silver economy, l’economia che ruota attorno ai consumi e ai bisogni delle persone con più di 65 anni di età, che rappresentano circa il 10% della popolazione globale (800 milioni). I loro consumi complessivi sono giunti a circa 15.000 miliardi di dollari USA (Secondo l’ONU) e detengono buona parte della ricchezza mondiale (in USA gli over 55 ne detengono circa il 70%). Ovviamente sono incrementate anche le società di gestione del risparmio che offrono strumenti di investimento dedicati, per quei risparmiatori che vogliono cavalcare questo trend dalle prospettive brillanti, impiegandovi una parte dei propri capitali. Per scegliere bene consiglio il confronto con un consulente finanziario competente.