
22 Gen Benvenuto ESX
Con la mia Curiosità del 7 febbraio dell’anno scorso (Fabio Gobbato | Scegliere gli Emergenti), avevo raccontato dell’imminente nascita della Borsa Valori dell’Etiopia, o meglio della rinascita, poiché nel 1974 era stata soppressa dopo un ventennio di attività, in concomitanza con la fine del regno cinquantennale dell’imperatore Hailé Selassié.
A distanza di quasi un anno, pochi giorni fa è stato inaugurato l’indice Ethiopian Securities Exchange, con il debutto dell’unico titolo del listino, la Wegagen Bank. Le contrattazioni si allargheranno progressivamente ad altre società, tanto che se ne prevedono cinquanta entro il prossimo quinquennio per arrivare a novanta in dieci anni.
La Borsa etiope va quindi ad aggiungersi alle altre dei Paesi Emergenti, che dal 2000 hanno complessivamente raddoppiato il loro peso sulla capitalizzazione mondiale: contavano per il 5% circa, ora sono arrivate al 10%. Ciò grazie ai colossi come Cina e soprattutto India, al cui mercato azionario hanno fatto il loro ingresso oltre trecento società nel solo 2024: fra queste anche la divisione indiana del gruppo padovano Carraro, specializzato in trattori.
Anche il peso dei Listini statunitensi è aumentato notevolmente nell’ultimo quarto di secolo, dal 45 a oltre il 65%, in particolare con il grande contributo di colossi del calibro di Apple e Microsoft.
Il trend dell’Europa è stato al contrario molto deludente, poiché la sua importanza si è più che dimezzata dal 34 al 14%: negli ultimi quattro anni in Italia c’è stata la corsa al delisting, infatti circa cento società hanno scelto di uscire dalla Borsa. A queste si sommano poi quelle che hanno preferito quotarsi altrove, come il gruppo della farmaceutica Stevanato di Piombino Dese, presente alla Borsa di New York dal 2021.
Le ragioni che spingono una società a quotarsi in Borsa sono principalmente due:
- la necessità di reperire capitali adeguati a crescere;
- la volontà degli azionisti di liquidare tutto o parte del capitale sociale detenuto, quotandolo appunto nel mercato finanziario.
Al contrario, le società escono dalla Borsa generalmente perché:
- vengono acquistate;
- progettano una crescita molto importante, basata su progetti nuovi e rischiosi, che possono destabilizzare temporaneamente il proprio business e non garantire risultati certi: ciò è malaccetto dagli investitori, che pretendono invece risultati immediati e costanti.
Al di là dei motivi che spingono una società ad accedere o ad uscire dal mercato ufficiale dei capitali, l’obiettivo del mio approfondimento odierno è far capire com’è cambiata la “geografia finanziaria” nel corso degli anni: gli USA e i Paesi emergenti attraggono sempre più capitali a danno di un’Europa sempre più debole finanziariamente. Anche i numeri del 2024 lo confermano: lo S&P500 è aumentato di circa il 25%, l’Eurostoxx di appena il 6%. Ciò impatta ovviamente sul rendimento dei nostri risparmi, finora molto più alto se investito altrove. Per la gestione dei propri capitali è dunque obbligatorio un approccio globale e farsi assistere agli esperti del settore.