Tutto come prima

Nella prima Curiosità del 2024 avevo citato alcune fonti di incertezza che avrebbero potuto condizionare economia e finanza mondiale durante l’anno: fra queste la politica, poiché il 60% circa della popolazione adulta mondiale è stata chiamata al voto per eleggere il “rappresentante” del proprio paese per gli anni a venire. Gli ultimi ad esprimersi sono stati gli statunitensi, che il 5 novembre hanno scelto il repubblicano Donald Trump, il quale, aiutato anche dal parlamento a maggioranza del suo stesso colore politico, nei prossimi quattro anni dovrebbe agire secondo quanto promesso in campagna elettorale e favorire: 

  1. il protezionismo: diminuendo le imposte per le aziende che producono localmente e istituendo o aumentando i dazi sulle importazioni di prodotti (non tutti);
  2. l’investimento in infrastrutture;
  3. le politiche a sostegno della old energy, come ad esempio i permessi per le trivellazioni di pozzi petroliferi;
  4. la deregolamentazione, ossia la riduzione delle regole, al fine di offrire maggiore libertà (soprattutto alle banche).

L’obiettivo di Trump è certamente quello di sostenere la crescita economica, anche a costo di un deficit molto alto, oltre il 6%, che contribuirà quindi ad aumentare il debito pubblico domestico, stimato a 50.000 miliardi nel 2030, dai 34.000 attuali, secondo taluni esperti.
Quali sono i principali elementi da considerare per i prossimi tempi per noi investitori?

  1. La diminuzione dei tassi di interesse in USA potrebbe subire rallentamenti: il maggior debito deve essere finanziato con più emissioni di titoli di stato, che sarebbero collocati più facilmente presso gli investitori a tassi “alti”;
  2. l’inflazione USA, differentemente da quella europea, potrebbe permanere su livelli più alti: il tal caso converrebbe anche investire in materie prime e “nell’economia reale” (quindi aziende, ossia azioni), che tradizionalmente salgono in sua presenza;
  3. se la crescita economica continua, ne beneficeranno certamente le azioni, quindi la Borsa.

Talvolta le previsioni economico-finanziarie sono simili a quelle meteorologiche, dunque imprevedibili. Poiché l’inflazione erode i capitali in termini reali, è assolutamente necessario investire: preferibilmente diversificando bene, scegliendo il meglio che il mercato propone, e con equilibrio.