
12 Giu Consegne a domicilio
Le consegne di cibo a domicilio ebbero quasi certamente origine in India alla fine del 1800, contestualmente alla nascita dei dabbawala, i primi fattorini al mondo. Secondo alcune fonti, i dabbawala (che tradotto significa “colui che porta una scatola”) iniziarono ad esercitare la loro professione per soddisfare i bisogni dei colonizzatori inglesi: questi, non amando il cibo locale, si facevano recapitare al luogo di lavoro i pasti preparati secondo la loro tradizione. Altre fonti sostengono invece che la consegna di cibo a domicilio nacque per accontentare i lavoratori dell’allora Bombay, che preferivano farsi consegnare il pranzo al lavoro piuttosto che perdere tempo per tornare a casa.
I dabbawala esistono tutt’oggi e sono noti per precisione e puntualità nelle consegne, che effettuano con ogni mezzo (a piedi, in bici, in treno, …).
Alla stessa epoca viene fatta risalire anche la prima consegna di cibo a domicilio in Italia: nel 1889 i Reali d’Italia, in vacanza a Napoli, si fecero recapitare la famosa pizza margherita.
Da allora il servizio è cresciuto molto ovunque, stimolando la nascita di società divenute poi colossi internazionali, il cui business ha raggiunto il suo apice con il periodo pandemico. Le quattro principali, DoorDash, JustEat, Deliveroo e Glovo, hanno cavalcato l’onda di un trend che sembrava inscalfibile, continuando ad investire parecchi capitali, ma il contesto attuale è completamente ribaltato: infatti secondo il Financial Times le perdite operative cumulate dalle big four nel 2023 è di complessivi 20 miliardi. Ovviamente ne hanno risentito anche le relative quotazioni in Borsa, crollate dal 70 al 90% nell’ultimo biennio.
A ciò si è giunti per almeno tre motivi:
- Il ritorno alla normalità dopo i lockdown: è tornata la voglia di sedersi al tavolo di un locale anziché continuare a farsi consegnare i pasti a casa;
- Le pressioni delle autorità per migliorare le condizioni di lavoro dei “fattorini” (aumento del costo del lavoro);
- Il fuggifuggi degli investitori causato dal ribasso degli utili del settore e dal rialzo sconsiderato dei tassi di interesse che gli stessi pagano sui debiti contratti per investire nello stesso.
Anche molti risparmiatori che avevano investito credendo in un trend di sicuro successo, sono stati danneggiati dai pesanti ribassi causati dallo sgonfiarsi della bolla del “food delivery”. Inseguire i trend è sempre difficile e rischioso, meglio quindi farsi consigliare da consulenti esperti per la gestione dei propri risparmi.