Curiosità climatiche

Copernicus è “il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, dedicato a monitorare il nostro Pianeta e il suo ambiente, a beneficio di tutti i cittadini europei. Offre servizi di informazione basati sull’osservazione satellitare e terrestre del nostro Pianeta, allo scopo di aiutare a migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
L’enorme mole di dati raccolti continuativamente da Copernicus, vengono distribuiti fra sei differenti ambiti, uno dei quali è relativo ai cambiamenti climatici, “osservato speciale” dell’ultimo periodo.
In verità, di cambiamento climatico e più precisamente di surriscaldamento globale, se ne parla già dal 1800, da quando cioè con la rivoluzione industriale iniziò l’utilizzo di combustibili fossili, colpevoli delle emissioni nocive di gas serra. Alla fine dello stesso secolo, lo scienziato svedese Svante Arrhenius aveva calcolato il nesso fra l’aumento dell’anidride carbonica e quello della temperatura terrestre.
Mentre in passato il tema era scarsamente rilevante, oggi è di vitale importanza, considerati anche gli incredibili fenomeni climatici accaduti recentemente, rilevati appunto da Copernicus:  

  1. il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre (o meglio dal 1850, inizio delle rilevazioni);
  2. gli scorsi luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi;
  3. nessun altro mese di dicembre ha registrato temperature più alte di quello dello scorso anno;
  4. la stessa cosa è accaduta anche nel 2024, con il mese di marzo.

Le “bizzarrie” climatiche hanno riguardato anche le precipitazioni: l’episodio più anomalo è accaduto lo scorso 16 aprile a Dubai, con una quantità di acqua piovuta dal cielo in un giorno, pari a quella di un anno. Secondo gli esperti, ciò è stato causato principalmente da un abuso della pratica del “cloud seeding”, ossia la stimolazione di pioggia artificiale tramite “l’inseminazione” di nuvole: queste sono originate con la dispersione nell’atmosfera di sostanze quali ad esempio lo ioduro d’argento e il propano liquido.
I record climatici che ho descritto oggi sono certamente generati da El Nino e da altri fattori naturali, ma anche dalle pessime pratiche dell’uomo, che devono essere corrette, passando anche dalla transizione energetica: questa richiederà 120.000 miliardi di dollari di investimenti nel prossimo trentennio, secondo uno dei report che ho visionato recentemente.    
Il settore del “contrasto al cambiamento climatico” promette quindi ritorni eccezionali, anche per noi risparmiatori che vi canalizzeremo parte dei nostri risparmi: contribuiremo così ad incrementare il nostro patrimonio e a migliorare le condizioni della nostra Terra.