Il cacao

Nell’ultimo triennio, in seguito agli eventi Covid 19 e guerra Russia Ucraina, le quotazioni in Borsa di alcune aziende e materie prime sono salite enormemente:

  1. il prezzo del gas, come ho già riferito più volte, è aumentato da 20 a 400 euro (per poi però ridiscendere all’incirca ai 20 attuali);
  2. il prezzo del nickel è quadruplicato in pochi mesi (salvo poi ritornare recentemente al suo valore “normale”);
  3. la capitalizzazione delle aziende appartenenti al settore difesa e sicurezza è “esplosa”, com’è testimoniato ad esempio dalla crescita della quotazione alla Borsa di Francoforte della tedesca Hensoldt.

Fra i principali interpreti di salite da capogiro nell’ultimo anno, segnalo invece:

  1. il Bitcoin, recentemente tornato sui suoi massimi con un rialzo di circa il 400% dai minimi del 2021;
  2. Nvidia, società specializzata nella produzione di microchip e sistemi legati al mondo dell’intelligenza artificiale, il cui valore è quintuplicato in un anno, da circa 500 a 2300 miliardi di dollari.

Da gennaio 2024 il primatista in tal senso è stato certamente il cacao, il cui prezzo ha guadagnato il 150% circa, arrivando a 10.000 dollari USA alla tonnellata (e arricchendo così quei rarissimi risparmiatori che vi avessero casualmente investito tramite l’acquisto di specifici strumenti finanziari dedicati). Questa folle corsa al rialzo che ha sorpreso tutti gli operatori, è in realtà iniziata la scorsa estate ed è stata originata da almeno quattro fattori:

  1. la diminuzione dell’offerta: Costa d’Avorio e Ghana, che detengono complessivamente il 70% del mercato mondiale, hanno prodotto il 30% in meno dello scorso anno. Prima la grande siccità ha ostacolato la giusta maturazione dei frutti, poi l’eccessiva umidità ha favorito lo sviluppo di malattie delle piante;
  2. l’aumento del prezzo dei semi di cacao, che ha conseguentemente frenato gli acquisti della materia prima delle aziende dedite alla sua lavorazione;
  3. le nuove regole europee a contrasto della deforestazione, che vietano l’importazione da paesi non allineati e dunque riducono il numero dei fornitori;
  4. la speculazione, come sempre tirata in ballo in casi simili.

Indovinare o prevedere tendenze rialziste o ribassiste analoghe a quelle descritte oggi è sempre impossibile. Per la gestione ottimale del proprio patrimonio è bene quindi evitare di affidarsi alla fortuna ed è sempre necessario farsi assistere da riconosciuti professionisti del settore.