Le vie del lusso

Cushman & Wakefield è fra le primarie società mondiali nell’ambito dei servizi immobiliari per proprietari e conduttori. È nata oltre cento anni fa a New York, ed è attiva in sessanta paesi con 400 uffici, dove prestano servizio complessivamente circa 53.000 persone. 
Da oltre 33 anni realizza un’interessante analisi sulle vie del lusso, in particolare sui canoni di affitto dei negozi disposti appunto sulle migliori vie del mondo. L’ultima edizione di “Main Streets Across the World”, relativa all’anno 2023, ha modificato i vertici della classifica: alle spalle della Fifth Avenue di New York, regina incontrastata da molti anni, si colloca ora la nostra Via Montenapoleone a Milano, che ha strappato la medaglia d’argento a Tsim Sha Tsui a Hong Kong (ora terza), ed è prima nella classifica europea. Gli affitti annui delle tre medagliate sono rispettivamente di 20.000, 18.000 e 15.200 euro al metro quadro!
I negozi disposti lungo le high streets hanno sempre retto molto bene alle crisi che di tanto in tanto attanagliano il settore. Ciò è confermato dai dati relativi anche ad altre ottime zone di Milano (le altre vie del quadrilatero della moda), e di altre città come Roma o Venezia o Firenze, per esempio, i cui valori stanno crescendo nonostante l’immobiliare sia genericamente in sofferenza da circa un biennio. A confermare tale “stanchezza” è anche il crollo del relativo indice della nostra Borsa, che ha chiuso il 2023 con -30% e sta replicando il medesimo risultato anche in questo primo trimestre del 2024. Il motivo principale di tale debacle è certamente l’aumento dei tassi di interesse, orchestrato dalle principali banche centrali al mondo: le richieste di mutuo sono crollate e conseguentemente anche quelle di immobili.
Come riferisco spesso, l’immobiliare è uno dei principali driver di crescita dell’economia mondiale, che nel corso degli anni ha sempre vissuto momenti di fragilità, dai quali si è sempre ripreso: sarà così anche stavolta. La risalita partirà probabilmente grazie alle diminuzioni dei tassi ufficiali che le banche centrali hanno già preventivato per il 2024: quella Svizzera ha già iniziato la scorsa settimana, portandolo da 1,75 a 1,50%. Con ciò ne beneficerà anche il mercato delle obbligazioni, i cui valori saliranno offrendo rendimenti prospetticamente molto interessanti.