Scegliere gli Emergenti

A ottobre dello scorso anno il nostro Ministero degli Affari Esteri aveva pubblicato la notizia della nascita della Borsa Valori dell’Etiopia – Ethiopian Securities Exchange (ESX) – entro la prima metà del 2024. Il listino dovrebbe accogliere la quotazione di azioni di colossi a controllo pubblico, come ad esempio Ethiopian Airlines, ma anche medie e piccole aziende. Andrebbe quindi ad aggiungersi ai Mercati preesistenti in Africa, che capitalizzano complessivamente circa mille miliardi di dollari USA, gran parte dei quali concentrati a Johannesburg.
In attesa dell’evento, il paese è stato protagonista però di un’altra “vicenda finanziaria”: il “suo” fallimento!
Due mesi fa l’Etiopia ha infatti mancato il pagamento di una cedola su un prestito di un miliardo e ha quindi dichiarato lo stato di insolvenza sul suo debito pubblico. Il secondo paese più popoloso del continente è passato dalle stelle alle stalle in pochi anni: l’esuberante crescita registrata nei primi due decenni del nuovo millennio è stata bruscamente interrotta da una crisi, che ha portato a tale epilogo. Per l’Africa è una situazione nota, poiché recentemente sono falliti anche altri due paesi: il Ghana nel 2020 e lo Zambia due anni più tardi. Fra le cause di tali dissesti finanziari evidenzio il covid e soprattutto l’esagerato innalzamento dei tassi di interesse attuato dalla Banca Centrale Americana. I debiti pubblici accumulati negli anni dai paesi emergenti, per investire principalmente in infrastrutture e spesa sociale, sono per gran parte denominati in dollari USA: la salita dei tassi e il rafforzamento della valuta americana li hanno resi insostenibili. Secondo il Fondo Monetario Internazionale altri otto paesi africani rischiano l’insolvenza nel 2024.
I debiti statali dei paesi africani ammontano sommariamente a quasi duemila miliardi di dollari, “solo” il 2% di quello mondiale: la parte del leone spetta a USA (30%) e Cina (15%).
Non tutti i paesi emergenti del globo sono però in crisi: ve ne sono che viaggiano a vele spiegate, forti delle caratteristiche che spesso li contraddistinguono, ossia ricchezza del sottosuolo, manodopera a basso costo e una bassa età media della popolazione, oltre ad una stabilità politico-sociale. È dunque un’area sulla quale vale certamente la pena investire una piccola parte dei propri capitali, affidandosi però a riconosciute società internazionali di gestione del risparmio.