17 Gen Benvenuto 2024
All’inizio dello scorso anno, parte degli esperti sui mercati finanziari avevano profetizzato una recessione economica per il 2023, con un conseguente crollo dei mercati azionari. Quanto realmente accaduto è esattamente il contrario, infatti gli stessi sono saliti poderosamente, come testimoniano ad esempio le ottime performance dell’indice mondiale (+22%), degli statunitensi S&P500 e Nasdaq (rispettivamente +24% e +54%) e di quello europeo (+18%). Fra le eccezioni segnalo gli indici azionari cinesi, rappresentati da Hong Kong, autore di un ribasso del 14%.
La regina d’Europa è stata certamente l’Italia, con un eccellente +28% dell’indice FTSE MIB. Fra i maggiori contributori di tale successo evidenzio le banche (+45% l’indice), le cui quotazioni sono salite sulla spinta degli utili davvero cospicui, ottenuti grazie all’esagerata crescita dei tassi di interesse, apportatrice (dopo oltre un decennio) di:
- interessi attivi sui loro depositi presso la Banca Centrale Europea;
- un ben maggiore margine di intermediazione (la differenza fra tasso di interesse sui prestiti concessi e quello sui depositi).
Per la stessa ragione però è stato fortemente penalizzato l’immobiliare, unico settore negativo del 2023, con -30%: il crollo delle richieste di mutui si è riverberato sulle compravendite, che sono diminuite.
Anche i mercati obbligazionari sono stati protagonisti di un prodigioso rialzo (mediamente da 4 a 8% gli indici principali), quasi esclusivamente nell’ultimo bimestre.
Ma come sarà il 2024?
Le autorevoli previsioni delle maggiori banche d’affari sono molto più variegate quest’anno, in particolare per la Borsa statunitense: si va dal -10% di JP Morgan al +10% di Bank of America.
Le ragioni di tanta incertezza sono principalmente le seguenti:
- i tassi di interesse, previsti in diminuzione;
- la leva fiscale: l’economia non cresce sufficientemente ma i debiti hanno raggiunto livelli troppo alti. Ricordo che nel 2023 il PIL USA è salito molto, anche grazie ad un deficit “astronomico” dell’8%, non ripetibile nel 2024;
- i rischi geopolitici: il 60% della popolazione adulta mondiale sarà chiamata al voto (due miliardi di cittadini adulti su quattro, di 76 paesi: questo mese inizierà Taiwan, mentre gli USA chiuderanno a novembre).
Nella mia oltre trentennale esperienza ho assistito a molti periodi di incertezza: l’economia mondiale è sempre cresciuta, così come i mercati finanziari.
Noi risparmiatori dobbiamo continuare ad investire diversificando ottimamente e rispettando il corretto orizzonte temporale.