Curiosità

Negli ultimi anni, il mondo della finanza ha registrato fenomeni davvero curiosi e, in taluni casi, nuovi. Di seguito ne accennerò tre.
Nel 2021 l’Italia si è resa protagonista dell’emissione di quasi 6 miliardi di BTP con durata cinquant’anni: tasso di interesse 2,15%, scadenza 2072. Il suo prezzo ha subito un decremento notevole passando da 100 all’emissione all’attuale 49,60. Chi vi investe oggi, acquista in saldo del 50%, garantendosi un rendimento effettivo di circa il 4,80%. 
A giugno del 2020 l’Austria ha emesso invece un’obbligazione di 2 miliardi di euro, a tasso fisso dello 0,85%, con scadenza il 30 giugno 2120 (dunque per una durata di 100 anni). Alla fine dello stesso anno, anche a seguito delle bizzarrie economiche e finanziarie causate dalla crisi pandemica, soprattutto gli investitori istituzionali arrivarono a contenderselo portando il suo prezzo in salita del 40%: infatti tanta era la richiesta che il titolo, emesso a 100, era schizzato a 140 in pochi mesi. Il suo rendimento effettivo era così “crollato” a 0,45%. Quindi, alla fine del 2020, taluni investitori acquistavano un’obbligazione con rendimento quasi a zero e con la durata di un secolo!
In questi tre anni la situazione è cambiata drasticamente, infatti il prezzo del bond austriaco è crollato a 35, cedendo dunque il 65% dall’emissione e il 75% dal suo massimo. Per chi vi investe oggi il rendimento effettivo è di circa 1,50%, a patto di mantenerlo fino all’anno 2120.
Preciso anche che oggi un’obbligazione austriaca con durata un anno ha un rendimento più che doppio, del 3,60%: ciò significa quindi che, paradossalmente, il prestito (un’obbligazione sostanzialmente lo è) a breve termine è remunerato di più che a lungo termine.
La situazione è molto chiara anche analizzando le varie scadenze del tasso di interesse Libor, al quale le banche si prestano denaro: è pari al 4,14% ad un anno, e al 2,83% a cinquant’anni.
Tale paradosso si spiega probabilmente con una prossima possibile recessione, che dovrebbe spingere le principali banche centrali mondiali a ribassare i tassi di interesse.
La storia finanziaria è ricca di episodi “particolari” che hanno talvolta condizionato l’andamento dei nostri patrimoni: ribadisco però ancora una volta che, allo stesso modo della ricchezza mondiale, sono destinati a crescere nel lungo termine.