Il sorpasso

Il sorpasso è un film iconico della commedia all’italiana: risale al 1962, è stato diretto da Dino Risi, e racconta uno spaccato di vita del nostro Paese durante il boom economico, grazie alla superba interpretazione del duo Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. Il titolo trae origine dalla scena clou durante la quale, a seguito di un sorpasso azzardato con la sua potente Lancia Aurelia B24, Bruno (Gassman), per evitare l’impatto frontale con un camion proveniente dalla direzione opposta, va a sbattere contro un paracarro. Il titolo ha però anche un significato metaforico ben più ampio, riferendosi alla velocità, alla sfrontatezza, alla sfacciataggine, all’arroganza, alla prepotenza dell’alta borghesia “nostrana” (o meglio di una parte di essa) che “cavalca” una crescita economica davvero sostenuta.

Nella storia, di sorpassi epocali ne abbiamo visti tantissimi è molto diversi fra loro, come testimoniano i seguenti esempi:

  1. durante il Black Friday di novembre 2015, in USA le vendite on line sovrastarono le vendite tradizionali;
  2. qualche anno fa la produzione di prosecco batté per la prima volta quella di Champagne;
  3. qualche mese fa l’India ha superato la Cina per popolazione;
  4. infine, recentemente il valore del mercato dei metalli verdi (litio, rame, nickel, …) ha sorpassato quello del ferro, la materia prima più scambiata al mondo dopo il petrolio.

A rivelarlo è l’ultimo rapporto dell’OCSE, Critical Minerals Market Review, secondo il quale ciò è riconducibile alla fase fortemente espansiva della transizione energetica:

  1. gli investimenti in miniere e in impianti di raffinazione sono saliti molto (50% per il litio nel solo 2022), spinti da consumi cresciuti altrettanto esponenzialmente (del 70% il cobalto nell’ultimo quinquennio);
  2. i finanziamenti nel settore sono in forte aumento, diversamente da quanto sta accadendo nel resto del mercato (ad esempio l’immobiliare è in calo in diverse aree del mondo).

Tutto ciò è ovviamente molto positivo perché dovrebbe contribuire al contenimento del rialzo della temperatura globale, e contrastare il cambiamento climatico in corso, così come previsto dall’obiettivo nr. 13 dell’Agenda ONU 2030.

Dunque il settore dei metalli verdi attrarrà sempre più capitali, offrendo crescenti opportunità anche ai risparmiatori che vorranno investirvi una parte dei propri patrimoni. Già oggi l’offerta di strumenti finanziari dedicati è ampia: è possibile acquistare le azioni dei colossi del settore, come la svizzera Glencore, la statunitense Albertmale o la cinese Tianqi, o, preferibilmente, prodotti gestiti (come i fondi d’investimento) di primarie società mondiali di gestione di patrimoni.