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Milano Roma in 30 minuti

Come ho già riferito circa un mese fa, parte degli enormi investimenti che saranno stanziati negli anni a venire grazie ai piani di sostegno all’economia e agli investimenti “green” (per contrastare i cambiamenti climatici), saranno canalizzati verso il settore dei trasporti, per raggiungere tre grandi obiettivi: velocità, sicurezza e basso impatto ecologico.
Proprio in questa direzione sta correndo anche il trasporto ferroviario, e uno dei paesi che vi ha investito di più con risultati brillanti è senza ombra di dubbio il Giappone: qui è nato il Maglev, o treno a levitazione magnetica, che già nel 2015 ha raggiunto la velocità di 603 km/h con un consumo energetico bassissimo.

Inoltre, viaggiando sospeso a pochi centimetri dal binario grazie ad un campo magnetico, viene eliminato l’attrito, e di conseguenza ridotto notevolmente il rumore e annullate le vibrazioni. La sua diffusione è stata finora ostacolata dagli elevati costi per le infrastrutture: il Paese del Sol Levante, oltre al tratto sperimentale di circa 43 km sul quale il Maglev ha raggiunto il record di velocità, è deciso a realizzare la linea a levitazione magnetica che consentirà il collegamento fra Tokyo e Osaka (500 km) in un’ora, entro il 2040. Mentre in Cina, già oggi un Maglev collega l’aeroporto di Shangai al centro città, percorrendo i circa 30 km con una velocità media di 270 km/h.


Negli Stati Uniti la Virgin Hyperloop, società fondata nel 2014 da quattro imprenditori fra i quali Elon Musk (“Mr Tesla”), sta progettando un treno a levitazione magnetica in grado di viaggiare a 1.200 km/h all’interno di un tubo sottovuoto: per tale scopo è riuscita a raccogliere centinaia di milioni di euro in tutto il mondo, dall’India agli Emirati Arabi e persino dall’Italia, dove l’investitore-imprenditore Paolo Barletta è l’unico socio italiano di Virgin Hyperloop.

L’obiettivo è arrivare a collegare nel 2030 alcune brevi tratte, come Roma-Fiumicino o Milano-Malpensa, e col tempo coprire lunghi tragitti come Milano-Roma, in circa 30 minuti.
Per investire nel “futuro dei trasporti” non è necessario avere le disponibilità finanziarie di Elon Musk: anche i piccoli risparmiatori possono essere protagonisti grazie a strumenti d’investimento di primarie società internazionali di gestione di patrimoni.