caravaggio-davide-e-golia-fabio-gobbato-allianz-bank

Davide e Golia

La Bibbia narra che intorno all’anno 1000 a.c. i popoli dei Filistei e degli Israeliti si combatterono per ragioni territoriali: i primi erano decisi a riconquistare una regione persa qualche tempo prima, forti di un esercito che schierava fra le sue fila un gigante di quasi 3 metri di altezza, Golia, dotato di una imponente corazza. Nessuno era mai stato in grado di batterlo fin quando un giorno si trovò davanti Davide, un giovanissimo pastore che, munito di una semplice fionda e di cinque sassi, lo colpì facendolo cadere a terra e poi lo uccise con la spada che gli sfilò dal fodero. Grazie a Davide gli Israeliti sconfissero i Filistei, che batterono definitivamente in ritirata: la fede e il coraggio prevalsero sulla violenza.

Oggi, a distanza di 3 millenni, due eserciti si stanno affrontando su un campo di battaglia diverso, il mercato finanziario: i piccoli risparmiatori da una parte e gli hedge fund dall’altra. Oggetto del contendere è il titolo azionario GameStop, una società specializzata nella vendita fisica di videogiochi mediante 5.000 negozi. Negli ultimi tempi le sue prospettive si sono deteriorate tanto che 450 store sono in chiusura, ma ad aprile dello scorso anno Ryan Cohen, imprenditore a capo di un’azienda dedita al commercio di cibo per animali, decise di acquistarne il 13% del capitale sociale (le azioni valevano 3 dollari), per rilanciarla. A fine 2020, con il valore delle azioni salito a 12 dollari, alcuni Hedge Fund, certi che il business di GameStop sarebbe presto tramontato, hanno venduto allo scoperto le sue azioni, cioè le hanno vendute senza possederle, intenti a provocarne il crollo dal quale avrebbero guadagnato moltissimi soldi. Stavolta però si sono scontrati con una enorme massa di piccoli investitori che, bene organizzati da alcune piattaforme digitali come Wall Street Bets (forum dove gli utenti si confrontano sulle strategie finanziarie da adottare), hanno fatto schizzare alle stelle il prezzo delle azioni fino a 500 dollari, quindi con una crescita del 4.000% in un mese. Negli ultimi giorni il prezzo è però precipitato nuovamente, fino ai 90 dollari di ieri.

Una situazione analoga si è registrata recentemente anche per altre società come Blackberry (dispositivi wireless), AMC (cinema), Bed Bath & Beyond (negozi di articoli per uso domestico), l’italiana Tiscali (telecomunicazioni), e la stima di qualche giorno fa delle perdite per i Fondi (gli Hedge Fund) che si erano già ritirati o che erano ancora in gioco era enorme: secondo Barclays di almeno 40 miliardi di dollari ma altre ne calcolavano addirittura 90.

Concludo suggerendo di stare lontani da simili speculazioni perché prima o poi si rimane col cerino acceso in mano.