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Patto globale

“Propongo che Voi, i business leader riuniti a Davos, e Noi, le Nazioni Unite, avviamo un Patto Globale di principi e valori condivisi, che darà un volto umano al mercato globale”.

Così iniziò il suo intervento Kofi Annan, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, al World Economic Forum di Davos, il 31 gennaio 1999.
Fu un giorno memorabile poiché al raduno di leader politici, leader d’azienda, accademici e personalità di spicco della società, che si tiene annualmente nella località montana svizzera, propose la firma del Global Compact, un grande accordo volto a creare un’economia globale sostenibile. Nel suo breve discorso citò i nove principi universali raggruppati nell’ambito dei diritti umani, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, ai quali si aggiunse nel 2004 anche la lotta alla corruzione.
Anche il nuovo Green Deal Europeo, l’accordo siglato a inizio 2020, che prevede lo stanziamento di 1.000 miliardi di euro nei prossimi anni, ai paesi membri per convertirsi ad un’economia più verde, corre nella stessa direzione.
Ovviamente quella data fu molto importante anche per i mercati finanziari:

  • nacque l’acronimo ESG:
  • enviromental, come ambiente, e quindi cambiamento climatico, riduzione delle emissioni di anidride carbonica, …;
  • social, come diritti umani, uguaglianza, condizioni di lavoro, …;
  • governance, come qualità dei consigli di amministrazione, diritti degli azionisti, …;
  • venne creato il Dow Jones Sustainability Index, indice comprendente le principali 2.500 aziende “socialmente responsabili”;
  • nacquero i primi fondi comuni d’investimento focalizzati sulle aziende ESG;
  • qualche anno dopo, nel 2007, la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) lanciò il primo Green Bond, obbligazione emessa con lo scopo di raccogliere capitali per finanziare progetti sostenibili.

Molti studi anche recenti confermano che le aziende ESG sono più profittevoli, e proprio per tal motivo stanno attraendo sempre maggiori capitali di investitori provenienti da tutto il mondo. E l’offerta di strumenti finanziari specializzati è oramai in grado di soddisfare qualsiasi risparmiatore.
Oggi per la diversificazione ottimale del nostro patrimonio dobbiamo necessariamente contemplare questa specifica nicchia di mercato, per motivi economici ma soprattutto per motivi etici.
Essere buoni investitori oggi significa lasciare un mondo migliore ai nostri figli domani.