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Seconda superiore

La grande onda di Kanagawa (K. Hokusai, 1760-1849)

Lunedì 16 ottobre 1987 fu un giorno sconvolgente per i mercati finanziari, in modo particolare per l’indice americano S&P500 che cedette il 22%.

Avevo iniziato da poco più di un mese la seconda superiore ma conservo ancora nitido il ricordo di quello che viene ancora oggi definito il giorno più sfortunato o peggiore della storia dei mercati finanziari.
Le cause? Un mistero. Non c’è stata una scintilla sola ad innescare la miccia, ma più scintille: si pensa alla globalizzazione, alla computerizzazione o alla complessità degli strumenti finanziari.

Un dramma scoppiato sui mercati finanziari avrebbe potuto creare un dramma analogo sull’economia, ma l’allora Presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, ricorse a tutti gli strumenti di politica monetaria in suo possesso per risistemare la situazione: inondò i mercati di liquidità (così come nelle successive grandi crisi compresa l’odierna) ed esortò le banche a prestare denaro a privati e aziende.
Il 20 ottobre 1988, un anno dopo, l’indice S&P500 ritornò al valore pre-crollo, quindi recuperò tutto.
Il 20 ottobre 1998, dopo 10 anni, aveva guadagnato il +276%.
Il 20 ottobre 2020, pochi giorni fa, registrava un +1.100% circa.

Questa straordinaria corsa è avvenuta nonostante i moltissimi eventi negativi succedutisi: la crisi delle tigri asiatiche, la crisi russa, lo scoppio della bolla di internet, il crollo delle Torri Gemelle, il fallimento della banca americana Lehman Brothers, la crisi dei debiti sovrani europei e la Brexit, per citare i più rilevanti. Ma anche nonostante i numerosi fallimenti dei quali ricordo solamente i più eclatanti: Worldcomm, Parmalat, Cirio, Argentina, Messico, Finmatica, Freedomland, Cipro, Astaldi, Bio-On, e, recentemente, Wirecard, colosso tedesco dei pagamenti digitali.
Nella gestione dei nostri risparmi non dobbiamo temere le temporanee “burrasche” perché l’economia mondiale, il PIL, la ricchezza, il progresso sono destinati a crescere, così come i mercati azionari. Dobbiamo però diversificare e rispettare il corretto orizzonte temporale.