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Smart working

Uno dei grandi cambiamenti innescati dal Covid-19 è rappresentato senz’altro dallo “smart working”, ossia il “lavoro da casa”.In realtà esisteva da tempo ma non era per niente diffuso, infatti secondo Eurostat, in Europa già nel 2010 il 5% dei lavoratori era “smart”. La crescita importante è però avvenuta con la Pandemia: nel 2020 il “lavoro agile” ha coinvolto il 12,3% dei lavoratori. Ovviamente il tasso di penetrazione è diverso da paese a paese, infatti:

  1. la Finlandia conduce la classifica con il 25%;
  2. Lussemburgo e Irlanda seguono con oltre il 20%;
  3. Italia, Germania e Francia sono al 14%;
  4. i Paesi dell’Est sono agli ultimi posti (Romania 2,5% e Bulgaria 1,2%).

Quando terminerà l’emergenza sanitaria quasi certamente le persone torneranno a rivivere il lavoro in modo tradizionale, quindi in presenza, ma il lavoro agile rimane un trend destinato a crescere e progredire.Indubbiamente i principali vantaggi sono:

  • il risparmio di tempo e di costi di spostamento per i lavoratori;
  • una conseguente maggiore soddisfazione e miglioramento della qualità della vita; 
  • un aumento delle responsabilità individuali. 

Non mancano però gli svantaggi, quali ad esempio:

  • la perdita di relazioni sociali;
  • la mancanza di separazione fra ambiente domestico e lavorativo, soprattutto per le persone che sfortunatamente vivono in abitazioni piccole (specie nelle grandi città);
  • il rischio di sovraccarico di lavoro (molti lavoratori hanno dichiarato di sbrigare del lavoro anche di notte).

È quindi presumibile che le aziende adotteranno soluzioni di equilibrio favorendo il remote working parziale (2 o 3 gg alla settimana in ufficio e il resto da casa).Ciò però sarà possibile grazie ad una larga diffusione degli strumenti, come ad esempio i PC per coloro che lavoreranno da casa, e un accesso alla rete veloce, stabile e sicuro.  Fra le aziende che continueranno ad investire molto su questo megatrend cito ad esempio Twitter, Facebook, Subito e Infojobs (entrambe specializzate in annunci on line), PSA (colosso del settore auto che comprende i marchi Citroen, Peugeot e Opel), Schroders (big della consulenza finanziaria).
La storia insegna che di grandi cambiamenti ce ne sono sempre stati e ce ne saranno continuamente, e probabilmente anche più rapidi e impetuosi: è quindi necessaria un’ottima capacità di adattamento di persone e imprese.Concludo ricordando un “profondo mutamento” avvenuto agli inizi del secolo scorso e testimoniato dalle immagini in alto: in meno di quindici anni le automobili hanno letteralmente conquistato la Quinta Strada a New York, rubando la scena alle carrozze trainate dai cavalli.