Biden o Trump?

Come ho già riferito qualche mese fa, il 2024 è l’anno delle elezioni in quasi mezzo mondo: i taiwanesi sono stati i primi ad essere chiamati alle urne, gli statunitensi saranno gli ultimi. A onor di statistica, per questi sarà la 60^ edizione, dalla quale uscirà il nome del successore del 46° Presidente, in carica fino al prossimo novembre: nel 1789 venne votato il primo della storia, George Washington, che mantenne l’incarico per due mandati. 
Anche se mancano ancora cinque mesi al 5/11, le presidenziali USA stanno occupando quotidianamente ampi spazi dell’informazione. La disputa fra i due candidati, Biden e Trump, tiene alta l’attenzione del mondo della finanza, i cui operatori si muoveranno differentemente a seconda del vincitore. La politica monetaria della Federal Reserve (principalmente decisioni sui tassi di interesse e sulla liquidità nei mercati finanziari) non dovrebbe esserne influenzata, data la sua indipendenza, ma l’impatto maggiore ricadrà sui settori: 

  1. relativamente all’energia, Trump favorirebbe i combustibili fossili e potrebbe/vorrebbe realizzare da subito alcune manovre che non necessitano di autorizzazione del congresso, come l’uscita dall’accordo di Parigi sul clima, l’autorizzazione a nuove concessioni per estrazioni di petrolio e per gasdotti, energia nucleare e idroelettrica. Biden manterrebbe invece un approccio più favorevole alle energie pulite;
  2. riguardo alla finanza, il primo punterebbe alla deregolamentazione, il secondo a regole più rigide;
  3. sulla sanità sicuramente Trump cercherebbe di revocare l’Obamacare (assistenza sanitaria per la popolazione), mentre Biden probabilmente incrementerebbe i sussidi sanitari.

Certamente una cosa non cambierà indipendentemente dalla vittoria di uno o dell’altro: nel prossimo decennio il debito pubblico americano salirà dagli attuali 34.000 ai previsti 50.000 miliardi di dollari, secondo le ultime stime dell’Ufficio di Bilancio del Congresso. Comunque rimarrà solida anche la crescita economica.

Il consiglio per noi risparmiatori è sempre lo stesso: DIVERSIFICHIAMO!