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Acqua

L’obiettivo nr. 6 dell’Agenda ONU 2030 prevede di “garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti i cittadini”. Ciò perché senza acqua non c’è vita: il pianeta Terra ne è costituito per il 70%, purtroppo però la quasi totalità è salata, o è nelle falde acquifere, talvolta sepolta a profondità considerevoli, e dunque non fruibile.

Secondo un recentissimo report dell’ONU, diffuso proprio in occasione della celebrazione della 31a Giornata Mondiale dell’Acqua, oltre 3,5 miliardi di persone nel mondo non hanno servizi igienici di base. Un problema molto serio, aggravato anche dalla persistente siccità globale: segnalo ad esempio che l’Africa Orientale sta vivendo il più lungo periodo di assenza di piogge degli ultimi quarant’anni, e che per l’Europa il 2022 è stato l’anno più secco da quando sono iniziate le rilevazioni scientifiche nel 1850 circa (secondo il Rapporto Copernicus, Unione Europea). A casa nostra invece solo ultimamente sono riapparse dopo molto tempo le precipitazioni, che stanno però causando alluvioni estremamente violente e dannose.

L’acqua è quindi un bene sempre più prezioso, perché sempre più scarso: i due motivi principali sono il global warming e la crescita della popolazione mondiale, che lo scorso anno ha raggiunto (in anticipo di un biennio) gli 8 miliardi, ed è proiettata verso i 9,5 entro il 2050, secondo le stime degli esperti.

Gli stessi ci esortano a consapevolizzare i dati sull’acqua, fra i quali:

  • 6 litri al minuto: è lo spreco di acqua, lasciando il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti;
  • 16 litri al minuto: è il consumo per la doccia (9 se si applica il frangi getto);
  • 150 litri: sono necessari a riempire mediamente una vasca da bagno;
  • 200 litri: è il consumo quotidiano pro capite in Italia.

Ognuno di noi può e deve fare la “propria parte”, evitando di sprecare l’acqua o comunque limitandone il consumo, ed agire quindi responsabilmente.

Così come responsabilmente possiamo agire nel nostro ruolo di risparmiatori, impiegando i nostri capitali su questo tema. Infatti è ampia l’offerta di strumenti finanziari (ad esempio fondi comuni d’investimento) che investono in tal senso, e quindi ad esempio in aziende operanti:

  1. nell’approvvigionamento idrico (pompe e tubature, infrastrutture dell’acqua e operatori della rete idrica);
  2. in un suo utilizzo efficiente (contatori, sistemi di rilevazione perdite, sistemi di controllo automatizzati);
  3. nella sua qualità (trattamento e gestione delle acque reflue, controlli e test).

È sicuramente un trend dal futuro certo, con prospettive di rendimento assicurate.