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La casa più costosa

La “casa” più costosa al mondo, attualmente sul mercato, sembra sia The Holme, la splendida villa situata a Regent’s Park a Londra. È stata costruita nel 1818, pochi anni dopo la nascita del meraviglioso parco che la ospita, e nei suoi 2.700 metri quadrati abitabili trovano spazio ad esempio 40 camere da letto, 8 garage, una biblioteca, una grande sala da pranzo e una sauna. Nel 1998 è stata acquistata dai reali sauditi, ma recentemente è stata pignorata assieme ad un aereo e ad un altro immobile newyorkese per estinguere un prestito di circa 180 milioni di dollari. The Holme ne vale ben di più, dato che il Financial Times la quota a 250 milioni di sterline inglesi, circa 285 milioni di euro.

Nel corso del 2022 è stata invece venduta all’asta The One di Bel Air (Los Angeles, California), che con i suoi 10.000 metri quadrati è decisamente la villa più grande degli Stati Uniti d’America: è dotata ad esempio di 21 camere da letto, 42 bagni, 5 piscine, un nightclub, un salone di bellezza, un centro benessere e persino un teatro. È stata commissionata dal produttore cinematografico Nile Niami, che, travolto dai debiti, ha cercato di venderla per 500 milioni di dollari già nel 2015; nel febbraio 2022 è stata messa all’asta per 295 milioni, e solo un mese dopo è stata venduta appena per 130 milioni.  
Molto meno pretenziose sono due recenti offerte di altrettante ville situate a Beverly Hills (California), e appartenute a celebrità del mondo dello spettacolo:
42 milioni di dollari chiede la cantante e attrice Jennifer Lopez per la sua;
30 milioni vorrebbe incassare l’attuale proprietario della dimora appartenuta a Madonna, dalla quale l’ha acquistata per 24 nel 2016.

Al di là di questi aneddoti, il mercato immobiliare mondiale è in gran fermento. Il robusto e veloce rialzo dei tassi di interesse attuato dalle principali Banche Centrali ha determinato un rincaro notevole del costo dei mutui, le cui richieste sono calate. Ovviamente ciò si è riverberato sul settore immobiliare, che sta registrando un abbassamento delle richieste di immobili e, conseguentemente, dei valori, che si prevedono genericamente in ribasso del 15% per esempio negli Stati Uniti e in Svezia. 

Nonostante questi temporanei “vuoti d’aria”, il settore immobiliare è destinato a crescere: principalmente perché la popolazione mondiale crescerà e gli edifici “vecchi” dovranno essere sostituiti. La crescita del settore è inoltre auspicabile, dato che rappresenta il principale driver di crescita economica di ogni paese. Rimane dunque un’ottima opportunità di investimento ed è accessibile a chiunque. Infatti è possibile approcciarlo acquistando immobili fisici o acquistando strumenti finanziari che investono nel settore (ad esempio fondi d’investimento che investono in aziende dedite alla costruzione, alla locazione e all’amministrazione), offrendo il grande vantaggio della diversificazione.