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Campeones

Nel 1978 l’Argentina ha conquistato la sua prima coppa del mondo di calcio, giocando in casa davanti al suo popolo. Otto anni dopo, dunque nel 1986, si è ripetuta vincendo il suo secondo titolo in Messico, e il 18 dicembre scorso ha vinto la terza coppa del mondo, in Qatar.

L’Albiceleste, altro nome della squadra per via dei colori della divisa (appunto bianco e celeste), risulta essere la nazionale più vincente proprio dal ’78, e il suo leader Lionel Messi è stato nominato miglior giocatore del torneo in Qatar. Inoltre è il solo ad aver vinto sette volte il Pallone D’Oro (premio riservato al miglior calciatore dell’anno al mondo), ha collezionato più presenze ai campionati mondiali (26 in 5 edizioni), e detiene il record dei minuti giocati.

A far da contraltare ai primati calcistici dell’Argentina (e del suo trascinatore), c’è il suo triste primato economico-finanziario: nei 207 anni di storia (la dichiarazione d’indipendenza risale infatti al 1816) è fallita nove volte, l’ultima nel 2020.

Fino all’inizio del secolo scorso era un paese molto ricco, tanto che oltre due milioni di immigrati italiani vi cercarono fortuna: una cifra davvero ragguardevole se rapportata all’allora intera popolazione del nostro paese, pari a circa 30 milioni di individui. Il declino iniziò più tardi, all’incirca negli anni ’50, e da allora non abbandonò il Paese, oggi gravato da un’inflazione al 100%, e da una larga fascia di popolazione in stato di povertà. 

Fortunatamente non tutti i paesi emergenti vivono una situazione analoga all’Argentina: per esempio l’India, quinta potenza globale, ha registrato la più elevata crescita mondiale per il secondo anno di fila, con un +10%. Inoltre: 

  1. è diventata il paese più popoloso al mondo, ma con un’età media più bassa;
  2. è fra i maggiori produttori di cemento, acciaio, pellame, …;
  3. secondo noti economisti il suo PIL, oggi pari al 5% mondiale, raggiungerà il 20% in un decennio.

In una recente analisi, il FMI ha dichiarato che due terzi della crescita economica del 2024 sarà garantita proprio dagli emergenti.

Ciò significa quindi che, dopo un 2022 non certo semplice neppure per queste aree, sarebbe opportuno investirvi: per evitare “passi falsi” suggerisco come al solito di non scommettere su singoli titoli ma di orientarsi verso strumenti finanziari gestiti (come ad esempio fondi comuni d’investimento), assistiti da un consulente finanziario.