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Space economy

Lo scorso primo febbraio è deceduto all’età di 92 anni Tito Stagno, giornalista Rai diventato famoso per aver raccontato lo sbarco sulla Luna, la sera del 20 luglio 1969: io non ero ancora nato, ma più volte ho ascoltato frammenti di quella mitica telecronaca.

Da allora la “Space Economy” è “decollata”, tanto che oggi alcune note società di investimento mondiali stimano il suo valore pari a circa 400 miliardi di dollari, e lo prevedono superiore a 1.000 nel 2040.

Un suo ambito di sicuro interesse è rappresentato dal turismo spaziale, del quale oggi parliamo disinvoltamente, a distanza di oltre vent’anni dalla sua nascita: il 30 aprile 2001 l’imprenditore statunitense Dennis Tito, celebre per essere diventato appunto il primo turista spaziale, raggiunse la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo di un potente razzo, pagando un biglietto di venti milioni di dollari.

A distanza di oltre un ventennio, le due uniche aziende che portano turisti oltre cento chilometri dal suolo terrestre, la cosiddetta la linea di Karman, sono la Space X di Elon Musk e la Blue Origin di Jeff Bezos. 

La Virgin Galactic di Richard Branson arriva al massimo a ottanta chilometri: al primo e unico viaggio datato luglio 2021, ne seguiranno altri dal 2023, ma le prenotazioni sono sempre aperte, al costo di 450.000 dollari.

Decisamente più abbordabile è la proposta di Space Perspective: con “soli” 125.000 dollari a passeggero, imbarca otto persone per volta in una navicella che parte dal mitico Cape Canaveral, in un viaggio di circa sei ore e ad un’altitudine di trenta chilometri.

Infine, ci sono i viaggi low cost da 50.000 dollari, per ora solamente “promessi” da World View: dal 2024 circa dieci persone potranno affrontare un viaggio da sei a dodici ore, a bordo di una mongolfiera ad alta tecnologia. 

Il numero delle società coinvolte non solo in tale nicchia, ma nell’intero mondo della Space Economy, è in continua crescita. Fra esse di seguito ne citerò solo alcune, prendendo spunto da un’analisi visionata recentemente: 

  1. Momentus, che ha sviluppato delle tecnologie uniche per la manovrabilità dei satelliti nello spazio;
  2. AST & Science, che sta progettando la prima banda cellulare basata sullo spazio;
  3. la nostra Leonardo, tramite la sua controllata Telespazio;
  4. Lockheed, dedita alla fabbricazione di satelliti e sonde per la Nasa;
  5. Boeing, operante nel settore da decenni;
  6. Maxar, in grado di fornire immagini satellitari.

Ovviamente il mondo della finanza non poteva stare alla finestra di fronte ad un trend destinato certamente a crescere in maniera rilevante: proprio per tale motivo sono disponibili strumenti d’investimento (fondi comuni d’investimento ed ETF) che offrono ai risparmiatori la possibilità di investirvi, delegandone la gestione agli esperti.