obbligazione-di-genere-blog-fabio-gobbato-financial-advisor

Obbligazione di Genere

A novembre dello scorso anno la Banca Mondiale ha collocato nel mercato finanziario la prima obbligazione “di Genere”, con scadenza di cinque anni e rating tripla A, a testimonianza dell’indiscussa solidità dell’ente emittente. I capitali raccolti con l’emissione sono stati distribuiti alle banche, che si impegnano a finanziare i progetti delle aziende nelle quali le donne detengono la maggioranza del capitale sociale oppure almeno un quinto di esso e contestualmente occupino incarichi/posizioni apicali. La nascita di questa particolare tipologia di bond si è resa necessaria per consentire a tali aziende un più facile accesso al credito, spesso ostacolato in particolare nei paesi emergenti: secondo la Banca Mondiale, in tali paesi oltre il 30% delle piccole e medie aziende è di proprietà di donne.

A questa prima emissione ne è seguita un’altra di cento milioni di dollari in Equador, un mese fa circa.

I bond di genere appartengono alla famiglia delle obbligazioni a tema ESG (environmental, social, governance, i tre elementi chiave della sostenibilità), che comprende anche:

  1. green bond, i cui capitali raccolti sono utilizzati per finanziare progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come ad esempio l’efficienza energetica, la produzione di energia pulita, il riciclo dei rifiuti, il trattamento dell’acqua e la prevenzione dell’inquinamento. 
  2. social bond, emessi allo scopo di raccogliere capitali atti a finanziare progetti legati a problematiche sociali di specifiche fasce della popolazione, come immigrati, minoranze, profughi di guerra, disabili;
  3. sunstainability bond, utili a finanziare progetti o attività nei quali si combinano tematiche ecologiche e sociali;
  4. suntainability linked bond, che non prevedono un vincolo di impiego ma un impegno/obbligo di risultato; in altre parole non sono legati ad un singolo specificato progetto di sostenibilità, ma sono collegati a obiettivi di sostenibilità prestabiliti, su progetti generici; ne è esempio l’obbligazione emessa nel 2019 da Enel Finance International NV (“braccio finanziario” di Enel), che prevede un aumento delle cedole in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di CO2, fino al 2030;

Molte delle obbligazioni appartenenti alle categorie sopra descritte sono dedicate solo a investitori istituzionali, come ad esempio banche, fondi pensione e fondi comuni d’investimento: fra i motivi principali cito la mancanza di prospetto informativo per il collocamento ai risparmiatori retail o la struttura complessa o la scarsa liquidabilità, o la soglia minima di ingresso elevata.

Il risparmiatore ha comunque l’opportunità di accedervi indirettamente, acquistando strumenti finanziari “gestiti” (per lo più fondi d’investimento), che, come detto, a loro volta vi investono.