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Supremazia in bilico

Il conflitto Russia-Ucraina ha generato tensioni nei mercati finanziari, con la contestuale “corsa” ai cosiddetti beni rifugio, come ad esempio l’oro, il franco svizzero e il dollaro americano. 

Quest’ultimo ha sempre goduto di una solida supremazia, infatti, secondo i recenti dati del Fondo Monetario Internazionale pubblicati da Il Sole 24 Ore, nella classifica dei commerci mondiali è al primo posto con il 40%, seguito dall’euro col 38% e dalla sterlina col 7%. In quella delle riserve valutarie detenute dalle Banche Centrali del globo è leader con il 59%, mentre la seconda posizione è occupata dall’euro con il 20%. 

Ci sono però almeno due elementi evidenzianti che tali primati sono scalfibili:

  1. il peso del dollaro nelle riserve valutarie globali è ai minimi storici, infatti vent’anni era pari al 70%;
  2. negli ultimi anni la Banca Centrale Cinese ha ridotto i titoli di stato USA in suo possesso da 1.300 a 1.000 miliardi di dollari.

Proprio il Gigante Asiatico sta cercando di guadagnare posizioni, aumentando l’importanza dello yuan sia nei commerci mondiali sia nelle riserve valutarie, oggi rispettivamente al 2 e al 3%.

In questa direzione vanno certamente i possibili accordi di pagare le forniture di petrolio all’Arabia Saudita con la propria moneta.

La possibile detronizzazione del dollaro richiederà molti anni, ma il conflitto in corso sembra averne accelerato il processo. Infatti anche la Russia è intenzionata a rompere l’egemonia americana: recentemente ha proposto alla Cina e all’India di pagare le forniture di materie prime rispettivamente in euro e in rupie (anche con lo sconto), e di accettare rubli per le importazioni di prodotti da entrambe.

Nella guerra valutaria attualmente in corso, negli ultimi anni si sono inserite anche le criptovalute o valute virtuali. Anche in questo campo la Cina ha compiuto notevoli progressi, precedendo Stati Uniti ed Europa, grazie al rilevante contributo delle sue autorità monetarie, all’opera sul tema fin dal 2014: lo yuan digitale ha debuttato ufficialmente in occasione delle ultime Olimpiadi Invernali.

Preciso doverosamente che:

  1. è semplicemente la versione digitale della moneta sovrana cinese, lo yuan appunto;
  2. non è una criptovaluta, come il Bitcoin;
  3. è emessa e controllata dalla Banca Centrale Cinese;
  4. è possibile utilizzarla solo dopo aver scaricato l’apposita applicazione.

In conclusione preciso che la supremazia del dollaro non è assolutamente a rischio nel breve termine, ma, poiché anche i mercati valutari manifestano talvolta segni di tensione, consiglio come sempre di:

  1. evitare il fai da te;
  2. diversificare mantenendo una situazione di equilibrio;
  3. affidarsi ad un consulente finanziario competente.