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Investire con successo

Nelle righe finali della mia ultima Curiosità ho commesso un errore nel riportare i dati statistici relativi alle performance dell’indice S&P500 (con reinvestimento dei dividendi), rilevati da Bloomberg, il colosso mondiale dell’informazione finanziaria: se dal rendimento complessivo di 31 anni (1990-2021), quindi di 11.615 giorni totali, si escludono solamente i trenta migliori giorni di borsa, e non invece i peggiori come avevo erroneamente scritto, questo si riduce enormemente da 2684% a 451%. 

Ciò significa che rimanere fuori dalle migliori giornate borsistiche può comportare danni economici cospicui: conviene quindi rimanere costantemente investiti, ed evitare di cimentarsi autonomamente in operazioni di compravendita che si rivelano quasi sempre catastrofiche.

Il trading, l’attività di compravendita appunto, è una vera e propria professione che dev’essere esercitata da esperti. Lo si intuisce analizzando le statistiche, diffuse di tanto in tanto dagli organi di informazione del settore finanziario: queste confermano ripetutamente che solo pochissimi operatori guadagnano (20%), mentre perdono tutti gli altri (80%): tra i primi rientrano però sia i professionisti (la quasi totalità), sia i normali investitori. Inoltre, non sempre chi guadagna un anno riesce a ripetersi in quello successivo, specie se sui mercati finanziari aumenta la tensione, come in questo inizio d’anno: infatti dopo un 2021 splendido, il 2022 si è aperto decisamente in salita, con volatilità alta e necessità di “nervi saldi”.

Per operare con il trading innanzitutto è necessario studiare, e decidere la propria strategia, basandola ad esempio sull’analisi tecnica (grafici e statistiche), volumetrica (sui volumi scambiati), ciclica (sui cicli di borsa), fondamentale (sui dati di bilancio), oppure affidandosi ai trading system (sistemi automatici di trading che danno istruzioni all’investitore). Poi è necessario essere “freddi”, disciplinati, e non farsi coinvolgere dall’emotività.

Detto ciò è necessario comprendere però che il normale investitore è sempre svantaggiato rispetto ai grandi operatori, infatti:

  1. con gli irrisori volumi che movimenta non riesce ad incidere sui prezzi e ad essere determinante;
  2. non utilizza gli stessi algoritmi, che riescono a generare migliaia di operazioni in pochi nano-secondi;
  3. non ha la profonda conoscenza dei mercati finanziari, necessaria soprattutto nei loro momenti di stress. 

In conclusione, per vedere crescere il proprio patrimonio suggerisco ancora una volta di evitare il fai da te, affidarsi ad un consulente finanziario preparato, e soprattutto rimanere investiti.

I mercati finanziari sono un formidabile strumento per trasferire ricchezza dagli impazienti ai pazienti”. Warren Buffet, imprenditore, economista, e notissimo finanziere.