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Uva o mele?

Nella mia ultima Curiosità avevo ripercorso molto succintamente la mia carriera lavorativa, iniziata il 16 gennaio 1992 e giunta quindi al trentesimo anno, il 16 gennaio scorso. 

Il 1992 è stato un anno denso di eventi, fra i quali: le celebrazioni per i 500 anni dalla scoperta dell’America, la firma del Trattato di Maastrict sulle cui basi nascerà l’Unione Europea, la riabilitazione di Galileo Galilei, che 359 anni prima era stato “condannato al silenzio” dalla Chiesa Cattolica, per le sue teorie contrarie al pensiero ecclesiastico dell’epoca.

Inoltre nel 1992 a Montalcino si è svolta la prima edizione di “Benvenuto Brunello”, l’evento di presentazione della nuova annata di uno dei più celebri vini rossi italiani nel mondo (l’altro è il Barolo). 

Da allora il piccolo comune di 5.500 abitanti, incastonato fra i meravigliosi colli senesi (… che ho visitato per l’ennesima volta ad agosto 2021), è diventato famoso in tutto il mondo, grazie al prezioso prodotto esportato oggi in novanta paesi. La prima bottiglia di Brunello di Montalcino “nacque” nel 1865 per opera dell’iconica azienda vinicola Biondi Santi, ancora oggi una delle più quotate e più premiate: nel 1999 la principale rivista mondiale di settore, Wine Spectator, ha inserito la sua Riserva 1955 fra i migliori dodici vini del XX secolo! 

Ovviamente con gli anni, assieme al prestigio della nobile bevanda, è salito esponenzialmente anche il valore dei terreni di Montalcino: nel 1992 un ettaro vitato e/o vitabile valeva circa 40 milioni di lire, pari a quasi 37.000 euro attuali, oggi ne vale invece 750.000: 20 volte in più!

Soprattutto grazie a questi ritorni da capogiro, negli ultimi anni vi hanno investito vari imprenditori provenienti anche da settori diversi, come ad esempio Illy (caffè), Ferragamo (moda), il gruppo francese Epi, che dal settore moda si è tuffato nel vino acquistando dapprima alcune aziende in Champagne, e nel 2016 rilevando proprio una quota di capitale sociale di Biondi Santi.

In questi trent’anni anche la finanza ha regalato risultati strabilianti: l’S&P500, il principale listino azionario della Borsa americana, si è rivalutato di dieci volte, mentre la quotazione di Microsoft è salita di 110, ed Apple addirittura di 300.

Preciso però che mentre l’investimento in terreni a Montalcino è decisamente selettivo (per un ettaro è necessario disporre di almeno 750.000 euro, a patto di trovare il venditore disposto a cederlo), l’investimento finanziario (fondi o azioni od obbligazioni o altri strumenti) richiede esborsi minimi, pari anche a poche centinaia di euro. Quest’ultimo inoltre consente una elevatissima diversificazione geografica, settoriale e per tipologie di strumenti.

In conclusione, che sia in finanza o in terreni o in immobili o in attività imprenditoriali o in chissà cos’altro, investire è necessario: è doveroso farlo in modo equilibrato e facendosi assistere da professionisti del settore.