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Capolinea

Lo Stato Patrimoniale è, in sintesi, “un documento contabile che definisce il patrimonio di un’impresa in un certo periodo di tempo”; fra le varie sezioni che lo costituiscono evidenzio:

  • le immobilizzazioni immateriali, corrispondenti ad attività mancanti di tangibilità, come ad esempio brevetti, marchi, licenze e concessioni;
  • le immobilizzazioni materiali, rappresentate da beni durevoli tangibili, come fabbricati, macchinari e impianti.

Relativamente alle aziende quotate a Wall Street, negli ultimi tempi le prime hanno raggiunto complessivamente l’85% del valore totale delle aziende (enterprise value). Una situazione analoga si è già verificata nel 2000, quando scoppiò la bolla di internet e i mercati azionari crollarono vertiginosamente: S&P500 (le 500 principali aziende quotate in USA) -45%, Nasdaq (le maggiori aziende ad “alta crescita”) -85%.

Ciò significa quindi che i mercati azionari sono ora giunti al capolinea? E che presto inizierà una discesa?

Prima di dare una risposta è doveroso riflettere sulle principali differenze fra i due periodi oggetto di confronto:

  • nel 2000 i tassi sull’obbligazionario erano ben più alti di oggi: il rendimento di un BOT a dodici era pari a circa il 4%, mentre oggi è -0,50%; la situazione è analoga in tutto il mondo: si stima infatti che su 100.000 miliardi di dollari di obbligazioni presenti sui mercati, quasi 20.000 miliardi (le obbligazioni sicure) hanno un tasso negativo. Quindi rimane valido l’acronimo TINA: there si no alternative, tradotto, non ci sono alternative … alle azioni;
  • inoltre,  nel 2000 le maggiori banche centrali mondiali non sono intervenute velocemente e prepotentemente come nel 2020 con la pandemia, inondando i mercati di liquidità;

Tali premesse rendono quindi inutile ogni tipo di confronto.

Ma allora, i mercati finanziari sono prossimi ad uno storno?

Prima o poi storneranno temporaneamente, com’è più volte accaduto in passato: però nessuno è in grado di stabilire a priori quando inizierà la discesa, né quando terminerà, né che entità avrà.

Quindi come dobbiamo procedere?

La ricetta è sempre la medesima:

  1. rispettare il proprio obiettivo di investimento, prudente o dinamico o aggressivo;
  2. rispettare il corretto orizzonte temporale: l’investimento finanziario dev’essere approcciato allo stesso modo che quello immobiliare e aziendale; chi investe acquistando un immobile o un’azienda sa benissimo che non può controllarne quotidianamente il valore;
  3. diversificare, allocando i risparmi ad esempio su fondi d’investimento di grande qualità, di primarie società mondiali di gestione di patrimoni.

Come ripeto spesso, i mercati azionari raggiungeranno sempre nuovi massimi, quindi è impensabile “un capolinea”: la storia ne è testimone.