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Banche tradizionali al tramonto?

La crescita inarrestabile della tecnologia ha rivoluzionato il mondo delle banche: negli ultimi dieci anni in Italia sono scomparsi 10.000 sportelli bancari, il cui numero totale è calato del 30%, da 34.000 a 24.000 circa. Nel nostro paese ci sono 39 sportelli ogni 100.000 abitanti, ma, dato che la media europea è di 22, l’allineamento comporterà quasi sicuramente la chiusura di ulteriori 10.000 filiali nel prossimo futuro. E se ci adeguassimo alla Finlandia, 5 ogni 100.000 abitanti, dovremmo aspettarci la chiusura dell’87% delle filiali, che calerebbero da 24.000 a 3.000!

Di seguito riepilogo i principali motivi del declino delle banche tradizionali:

  • la già citata tecnologia:
    • grazie all’home banking oggi effettuiamo gran parte delle operazioni autonomamente, senza necessità di recarci allo sportello, con conseguente risparmio di tempo e costi;
    • i pagamenti digitali, stimolati anche dalla “lotta al contante” voluta dalle Istituzioni, sono sempre più utilizzati da un numero crescente di persone;
  • l’arrivo di possibili nuovi concorrenti: presto i big data come Amazon potrebbero fornire servizi bancari di base a costi ridottissimi, e con maggior successo, grazie alla conoscenza dei dati e delle abitudini delle persone;
  • il credito non viene più erogato solamente dalle banche:
    • nuove società finanziarie si sono specializzate nell’ambito del microcredito (piccoli finanziamenti soprattutto a privati), ingolosite dagli elevati margini;
    • le aziende sono state costrette a ricorrere a nuovi canali di “approvvigionamento finanziario”: le banche le hanno sempre finanziate garantendosi sugli asset materiali o tangibili, come capannoni e macchinari, ma oggi il valore delle aziende è costituito per gran parte (85% per le aziende quotate) da asset immateriali o intangibili, come ad esempio licenze, brevetti, marchi, segreti industriali, competenze e posizionamento strategico, che non sono accettati a garanzia di prestiti “tradizionali” dalle banche.

Negli ultimi anni, anche nell’ambito della consulenza finanziaria le banche tradizionali hanno sofferto molto la concorrenza delle banche specializzate, pur mantenendo la gestione dell’80% della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane. Negli USA, che rappresentano il modello verso il quale il mondo finanziario andrà, la ricchezza delle famiglie è gestita per il 90% da consulenti finanziari mentre solo il 10% è gestito dalle banche commerciali.

Insomma, la strada è segnata e indietro non si torna.