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Cattive notizie, fortunatamente!

Venerdì 7 maggio la Banca Centrale Americana (la FED) ha diffuso i dati nazionali sul mercato lavoro: nonostante fossero pessimi, i principali indici azionari hanno chiuso positivamente.

Mercoledì 12 sono stati diramati i dati sull’inflazione annua negli Stati Uniti, pari a +4,20% contro una stima del 3,60%. Il dato dovrebbe essere interpretato positivamente perché molto genericamente i prezzi in salita potrebbero essere determinati anche da una richiesta più alta di beni e servizi, e quindi da consumi in crescita, così come le prospettive economiche. Nel medesimo giorno i mercati azionari hanno però terminato in territorio negativo (S&P500 -2,14%).

Il giorno successivo sono stati comunicati i numeri sulla disoccupazione negli USA: il peggioramento rispetto alle stime dovrebbe ragionevolmente far pensare a minori consumi, quindi minori investimenti (perché le imprese dovrebbero produrre di più se i consumi rimangono bassi?) e una conseguente crescita economica stentata. L’indice S&P500 è salito di +1,40%.

Perché i mercati finanziari salgono sulle cattive notizie economiche mentre scendono su quelle buone?

Le prospettive di un’economia debole che necessiti ancora degli aiuti delle banche centrali, si traducono in nuova liquidità, che affluisce sui mercati azionari, spingendoli al rialzo.

L’incremento progressivo dei vaccinati nel mondo, il calo sempre maggiore di contagiati e deceduti, e le riaperture definitive di tutte le attività economiche, contribuiranno presto ad un miglioramento graduale della situazione economica. Le principali Banche Centrali mondiali prima o poi saranno meno accomodanti e i mercati finanziari ne risentiranno, ma solo temporaneamente.

Come ho già scritto più volte, noi investitori dobbiamo imparare a tollerare sempre più le oscillazioni momentanee dei mercati finanziari, ed essere consapevoli che nel lungo termine sono destinati a crescere. È inoltre importante farsi assistere da professionisti del settore per scegliere gli strumenti finanziari corretti.

Recentemente ho letto il libro “La collina dei ciliegi” del Prof. Ruggero Bertelli, autore anche di numerose pubblicazioni sulla finanza, docente presso l’Università di Siena e formatore: citando vari Premi Nobel per l’economia susseguitisi negli anni, tratta di finanza comportamentale, soffermandosi sugli errori dei risparmiatori nella gestione del proprio denaro. E più volte nel corso del suo libro sostiene che “i mercati finanziari oscillano, tentennano, traballano, mentre salgono nel tempo”.