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Buon compleanno Venezia

Dopodomani Venezia compirà 1.600 anni: anche se non tutti gli storici sono d’accordo, la sua fondazione risale ufficialmente al 25 marzo 421, e coincide con la posa della prima pietra della sua chiesa più antica, San Giacomo in Rialto. Chiamata anche San Giacometo dai veneziani, fu eretta dal carpentiere Candioto che, miracolosamente scampato ad un incendio, onorò il voto al Santo al quale si era rivolto.

Ben più giovane è invece il principale listino della Borsa Valori Italiana, il Ftse Mib, del quale riporto di seguito le date e i numeri significativi:
è nato il 31 dicembre del 1992 con il nome di COMIT 30 e con un valore di 100 punti;
il 17 ottobre 1994 la Borsa Italiana acquistò i diritti dall’allora Banca Commerciale Italiana (la COMIT, appunto), ora Intesa San Paolo, e lo ribattezzò Mib 30, assegnandogli un valore di 10.000 punti: rappresentava le 30 aziende a maggiore capitalizzazione quotate alla Borsa Italiana;
nel 2003 cambiò nome in S&P Mib, a seguito della partnership con la società di rating Standard & Poor’s;
nel 2009 venne ridenominato Ftse Mib, in conseguenza all’accordo con il London Stock Exchange;


Generali e Mediobanca sono le uniche due società che ne fanno parte ininterrottamente dalla sua nascita;
la migliore seduta risale al 13 ottobre 2008 con un +11,49%, mentre la peggiore è quella del 12 marzo 2020 con -16,92%;
il record storico è stato raggiunto il 7 marzo 2000 con 51.273 punti.

Oggi vale 24.260, ossia in perdita del 52% rispetto a 21 anni fa, e, citando un articolo di stampa recentissimo, sembra avvolto dalla “maledizione dei 25.000 punti”, livello che non è mai riuscito a superare negli ultimi 12 anni.
L’indice americano S&P500 è invece in guadagno del 156% rispetto ai massimi del 2000, corrispondente quindi ad un rendimento medio annuo di quasi 8% negli ultimi 21 anni.
Da ciò se ne deduce ancora una volta che nell’investire i nostri risparmi dobbiamo necessariamente diversificare.