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Tina

Tina è l’acronimo di “There is no alternative” (tradotto non c’è alternativa), frase usata ricorrentemente in passato dalla premier inglese Margaret Thatcher, per confermare che il libero mercato avrebbe rappresentato l’unica via per lo sviluppo di una società moderna. Oggi invece viene usata in finanza perché non c’è alternativa alle azioni.
Nonostante l’economia mondiale abbia subito una forte battuta d’arresto con il PIL crollato del 9% nel secondo trimestre, molti mercati azionari stanno correndo sostenuti da una probabile ripresa dello stesso nel terzo e quarto trimestre, ma soprattutto dagli aiuti straordinari delle principali banche centrali: l’ingente liquidità immessa nel circuito ha premiato più le azioni (non di tutte le aree e/o settori) che le obbligazioni. Il motivo è facilmente intuibile: da qualche anno le obbligazioni sicure hanno rendimenti negativi o vicini a zero, e probabilmente tale tendenza perdurerà per qualche anno ancora. Infatti le banche centrali manterranno i tassi di interessi a questi livelli per aiutare l’economia, spingendo aziende e persone ad indebitarsi per investire e consumare, e far crescere quindi il PIL.

Come riportato ieri su Il Sole 24 Ore, la società di gestione di patrimoni svizzera Robeco ha calcolato il rendimento globale medio delle tre principali classi di investimento:

  • liquidità 0,10%;
  • obbligazioni 0,49%;
  • azioni 5,49%.

Lo studio evidenzia anche che 1.000 euro diventerebbero 2.000:

  • dopo circa 720 anni se lasciati in liquidità;
  • dopo circa 147 anni, se investiti in obbligazioni;
  • dopo circa 13 anni, se investiti in azioni.

In conclusione, per gestire bene i nostri risparmi, oggi dobbiamo accettare un livello di rischio superiore al passato e allungare il nostro orizzonte temporale.

There is no alternative!